Conclusa la mostra “Testimoni della verità” a Paderno Dugnano

pubblicato il 6 giugno 2008

La storia è capace di rilanciare un profondo impeto di bene

Si è conclusa a Paderno Dugnano domenica 18 maggio la mostra “Testimoni della verità nell’Italia in guerra – La Resistenza cancellata“, già presentata con successo in occasione della XXVIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli di Rimini.
L’evento è stato organizzato da “Il Portico di Salomone“, neonata associazione di promozione sociale locale, che con questa prima iniziativa si propone di rendere visibile e sperimentabile, attraverso iniziative culturali, tutta la bellezza e la valenza del fatto cristiano.

Oltre 500 persone di ogni categoria ed età hanno potuto visitare la mostra, allestita con cura presso il Salone di Via Pasubio in Cassina Amata, accompagnate da una dozzina di studenti universitari che avevano il compito di guidare i diversi gruppi di visitatori e di condurli attraverso le tre sezioni in cui la mostra si sviluppava.
Gruppi provenienti da diverse scuole, istituti, enti e oratori del territorio: Scuola Media Don Bosco e Istituto Gadda di Paderno Dugnano, Scuola Media U. Saba di Bruzzano, Istituto E. Fermi di Desio, CDI Ein karem, Circolo culturale S. Luigi e Cooperativa Emmaus di Paderno Dugnano, oltre a oratori di diverse unità pastorali.

Nella serata inaugurale di lunedì 12 maggio la mostra itinerante era stata introdotta dal presidente dell’associazione Gianluigi Valerin e presentata alle oltre centocinquanta persone presenti dal curatore prof. Andrea Caspani, insegnante al Liceo Carducci di Milano, docente di Didattica della Storia alla scuola di specializzazione per l’insegnamento presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della rivista «Lineatempo». Erano inoltre presenti molte autorità locali tra cui il sindaco Gianfranco Massetti, il vice-sindaco e assessore ai servizi sociali Carla Pedretti. Nella giornata di chiusura la visita dell’assessore provinciale alle attività economiche, politiche familiari, rapporti con il volontariato associazioni e terzo settore, servizi sociali Ezio Casati.

“Il percorso della mostra – ha spiegato Caspani – vuole evidenziare attraverso i contributi scritti e fotografici raccolti, come sia possibile rileggere questo periodo storico nella sua globalità senza considerarlo soltanto come un momento politico e militare. Questo periodo è un fiorire di atti di profonda solidarietà e fratellanza legati ad un’etica umanistico/religiosa. Proprio per questo – ha concluso il professore – si può parlare di una resistenza civile che collocava prima l’uomo in quanto tale e poi le sue opinioni, il prevalere dell’umano contro il disumano perché la storia può veramente rilanciare un impeto di bene per tutti”.

La mostra presentava 3 sezioni percorrendo le quali il visitatore era aiutato ad addentrarsi sempre più, dal generale al particolare, negli eventi di quel periodo sino all’incontro diretto con un protagonista. Un giovane martire la cui vicenda personale sintetizza i valori ideali, la violenza frutto dell’ideologia e il destino di verità cui ogni uomo è chiamato. La prima sezione raccontava, a partire dal 10 luglio del 43, il dramma vissuto dal popolo italiano e le origini della resistenza presentandone le componenti ideali, gli effetti sull’educazione delle giovani generazioni ed il contributo originale dato dai partigiani cattolici.

La seconda sezione entra nel vivo della storia dei protagonisti nel territorio denominato “triangolo della morte” dove valori ideali e violenza ideologica si sono manifestati in modo più intenso. Attraverso documenti e testimonianze si conoscono storie e vite straordinarie di coloro che hanno dato vita alla resistenza dei cattolici a Reggio Emilia.

Amico della verità fino al martirio, Rolando Rivi è il protagonista della terza sezione: seminarista quattordicenne di San Valentino (RE), amico delle fiamme verdi, ucciso ingiustamente dai partigiani comunisti perché ritenuto una spia. Martire del 900 per il quale è in corso il processo di beatificazione.

La mostra ha suscitato grande interesse e soprattutto ha messo in evidenza la necessità di porre in essere sul territorio momenti di giudizio e confronto culturale che aiutino a mettere in primo piano l’uomo e il suo desiderio di verità.

Gianluigi Valerin, presidente Associazione di promozione sociale “Il Portico di Salomone

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