Lunedì 24 gennaio 2011 sarà inaugurata ad Ancona la mostra “Oggi devo fermarmi a casa tua. L’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile”, allestita nella chiesa di S. Maria della Piazza.
L’inaugurazione avrà luogo alle ore 12; partecipano i curatori della mostra, Eugenio Dal Pane, don Filippo Belli e Sandro Chierici, il Consiglio di Presidenza della CEI e numerose autorità.
L’esposizione nel capoluogo marchigiano nasce dall’iniziativa dell’arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo, S.E. Mons. Edoardo Menichelli, che ricopre anche la carica di presidente del Comitato Organizzatore del XXV Congresso Eucaristico Nazionale.
Mons. Menichelli presenta la mostra come uno “strumento di conoscenza e di riflessione del mistero di Gesù Cristo. Già il titolo «Oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5) ne anticipa tutto il senso: le parole con le quali Gesù sfida la solitudine e la curiosità di Zaccheo provocandolo personalmente sono le stesse che Egli dice anche oggi a noi. Nella sua articolazione la mostra si fa itinerario spirituale che provoca e vuole condurre il visitatore ad uscire con una certezza: Cristo si è fermato a casa mia”.
La mostra è promossa da Itaca e dal Comitato Organizzatore del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, in collaborazione con il Gruppo Credito Valtellinese, come strumento di preparazione al Congresso Eucaristico che si svolgerà dal 3 all’11 settembre prossimi.
Dopo Ancona, la mostra sarà allestita in numerose diocesi italiane.
L’Eucaristia, il pane della vita
La mostra è un percorso articolato in quattro sezioni che raccontano la radicale necessità che l’uomo ha dell’Eucaristia.
Solo il divino può salvare l’umano. L’esperienza umana, infatti, si presenta come un dramma irrisolto: un desiderio sconfinato cui l’uomo non sa rispondere da sé. Questo dramma è diventato l’oggetto proprio dell’iniziativa di Dio in Gesù Cristo: «Oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5).
Filippo Belli, autore dei testi
Alla fame e alle sete dell’uomo, che non si esauriscono nel cibo, Dio risponde con il dono di sé: «Io sono il pane della vita». Dono che esalta la libertà dell’uomo che è messo di fronte a un’alternativa radicale: seguire sé stesso accontentandosi dei pani e dei pesci, oppure accettare di nutrirsi del Suo corpo e del Suo sangue, come sorgente di vita nuova.
«Zaccheo, scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5).
[…] perché «devo»? Perché il Padre, ricco di misericordia, vuole che Gesù vada a «cercare e salvare ciò che era perduto» (Lc 19,10). La grazia di quell’incontro imprevedibile fu tale da cambiare completamente la vita di Zaccheo.
Benedetto XVI
Questa è l’Eucaristia: Cristo ci restituisce una umanità capace di giustizia, di gioia e di accoglienza, una umanità vera, e lo fa venendo a casa nostra. Anche noi vorremmo essere riacciuffati dagli alberi dei nostri diversi progetti e sentirci dire: «Vengo da te».
Luigi Giussani, citazione dal pannello conclusivo
L’ultima sezione sottolinea il permanere di Gesù nella Chiesa e nel segno dell’Eucaristia, che è l’invito che in ogni tempo Gesù continua a ripetere a ogni uomo: «Oggi devo venire a casa tua». Un invito che in tempi di confusione e di smarrimento risuona particolarmente attuale.
Approfondisci la mostra “Oggi devo fermarmi a casa tua. L’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile“.

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