Venerdì 8 luglio ad Ancona si è tenuta la prima presentazione del libro di poesie di Bruno Cantarini, Ritorni e partenze (Itaca, Castel Bolognese 2011). Teatro dell’evento la suggestiva cornice della terrazza del Museo Archeologico, resa quasi fiabesca dalla volta celeste dominata dalla Luna.
La presentazione, curata da Alfio Albani e Nicoletta Frapiccini e allietata dalle chitarre di Alessandro Lazzari e Giacomo Cantarini, ha visto una grande partecipazione di pubblico, quasi inusuale per una serata di poesia.
Ritorni e partenze è una raccolta di poesie scritte tra il 2004 e il 2010 che “cela un desiderio, quello di un luogo in cui stare, cui appartenere”, spiega Gilberto Santini nella prefazione. Sempre Santini scioglie l’enigma dell’apparente inversione causa-effetto del titolo: “Tra la nostalgia che spinge al ritorno e l’inquietudine che preme affinché si riparta, sta lo spazio labile, la ragione di esistenza di questa poesia. Non c’è una partenza e il ritorno che ne consegue. Non un ritorno, ma tanti. E altrettante partenze. Quanti sono i giorni che ci sono dati. Ritorni e partenze non è un viaggio, è il viaggio, cioè la vita“.

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