L’incontro di Antonio Polito con Giotto attraverso Filippetti

pubblicato il 10 gennaio 2014

Una mattina di ottobre, Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, insieme ad alcuni amici ha visitato la cappella degli Scrovegni, accompagnato da una guida d’eccezione: Roberto Filippetti.
Il giornalista ha voluto ringraziare dell’incontro fatto con le parole che vogliamo condividere con voi:

«Nella vita possono accadere tante cose meravigliose, ma tra queste dovreste assolutamente annoverare anche quella che è successa a me in una splendida mattina di ottobre. Ero a Padova per un convegno e colui che l’aveva organizzato mi ha invitato a visitare la Cappella degli Scrovegni in compagnia di un suo amico, il professor Roberto Filippetti. Sapevo che si trattava di un grande esperto di Giotto e del ciclo di affreschi padovani, sapevo che era un autore affermato sul tema (che è stato capace di illustrare in modo affascinante anche per i bambini) e conferenziere di successo. Ma non sospettavo neanche lontanamente che fosse capace di ridipingere per me, riquadro per riquadro, l’intera Cappella, precipitando il suo ascoltatore nell’epoca e nella temperie morale da cui sortirono in un tempo brevissimo quegli affreschi, che sono oggi, insieme alla Divina Commedia, uno dei massimi palinsesti culturali del passaggio dal Medioevo all’Evo Moderno.

Filippetti non è infatti solo uno storico dell’arte, né è solo uno storico; è anche un profondo conoscitore e studioso dell’iconologia, un divertito fruitore di tutti i giochi di luce e di senso che Giotto dissemina nella Cappella, e, last but not least, è un uomo di fede, che legge il ciclo pittorico come un grande testo sacro.

In più, è uno straordinario narratore, capace di parlare per ore di ciò che si dipana davanti ai nostri occhi, di fotografare il valore di ogni singolo dettaglio (sono tutti pieni di significato e di simbolismi) e di scandagliare con originalità l’etimologia di ogni singola parola (è dall’etimologia che scaturisce il senso).

Un’esperienza unica, davvero, di cui ancora lo ringrazio, e che spero con tutto il mio cuore mi capiterà di nuovo».

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Nella foto, Roberto Filippetti è ritratto in una delle tante presentazioni della mostra itinerante “Il Vangelo secondo Giotto” che riproduce gli affreschi della cappella degli Scrovegni.

 

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