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Eventi collaterali

San Paolo – Traduzione della prima lettera ai Corinti di Giovanni Testori

Con la regia di Franco Palmieri e l’interpretazione di Andrea Soffiantini va in scena San Paolo – Traduzione della prima lettera ai Corinti, lo spettacolo teatrale di Giovanni Testori prodotto dal Teatro Stabile d’Innovazione Elsinor.

La rappresentazione si colloca all’interno delle celebrazioni dedicate al bimillenario della nascita di Paolo di Tarso, per il quale Benedetto XVI ha indetto uno speciale anno giubilare.
Itacaeventi propone questo spettacolo teatrale a fianco della mostra Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova, quale ulteriore mezzo per avvicinare e vivere l’esperienza del grande apostolo.

Come è nato San Paolo – Traduzione della prima lettera ai Corinti

San Paolo è stato scritto da Testori in ospedale, durante i suoi ultimi giorni di vita. Forse proprio per questo, come dice Andrea Soffiantini a Radio1, il valore aggiunto della traduzione di Testori è “la vita. La sua preoccupazione era quella di riuscire a restituire la figura di Paolo attraverso parole che non fossero dimenticate perché non più ascoltate, ma parole trapassate da una esistenza e pronte per ritornare a essere vive”.

Testori ha scelto la prima lettera ai Corinti perché è quella incentrata sulla Carità e sulla Resurrezione, e perché “non ho mai potuto dimenticare l’impressione di affondare, non so se in un abisso o in un abbraccio, che ebbi quando, ragazzetto, attaccai per la prima volta il frammento 13: ‘Se le lingue degli uomini – conosco…’.”

La peculiarità dell’opera sta proprio nella sua origine, nel suo essere una traduzione. Testori spiega bene la motivazione del tradurre come necessità personale: “non mi bastava. Era un terribile impegno preso con lui (San Paolo, ndr), e un impegno preso con la cultura”; e come esigenza di comunicare non solo delle parole, ma la totalità dell’esperienza originale:

Le infinite traduzioni che delle lettere esistono, con tutto il rispetto per la coscienza filologica e teologica da cui sono nate, mi sembravano, e mi sembrano, quale più quale meno, prese da uno strano bisogno esplicativo. Come se a ogni parola il traduttore volesse ammonirci: guarda che Paolo, qui, a questo punto, vuol dire questo…
In esse, ciò che mi è sempre sembrato mancare è la totalità per nulla esplicante dell’originale (un po’ l’evangelico: sì sì, no no); quel fissarti; quel prenderti di fronte come i grandi ladri dello spirito; e anche l’immane, granitica e insieme franante Carità…

La sfida del San Paolo di Testori

Per Andrea Soffiantini, l’attore, e Franco Palmieri, il regista, San Paolo è “un testamento, un tramite, un contatto, un legame, un affetto, una sfida. È un atto d’amore che si impone con caritatevole violenza e che, con ferma dolcezza, rende incrollabile la speranza. Quest’opera è la consegna di Testori ‘all’inesorabilità di Cristo’.
Il nostro impegno è quello di offrire al pubblico queste parole, pietre da costruzione, affinché la granitica carità di San Paolo continui a scorrere e a franare su noi tutti.”

La grandezza della Traduzione della prima lettera ai Corinti

Brano tratto da San Paolo e Testori: le sfumature di una personalità di Massimo Camisasca.

Credo che la grandezza e la forza della «Traduzione della prima lettera ai Corinti» sia originata dal fatto che Giovanni Testori ha sentito tutta la scontatezza delle parole, ha avvertito dentro di sé l’urgenza di riscriverle, non semplicemente di tradurle, bensì di ripronunciarle. […] Egli ha rivissuto san Paolo, ha rivissuto l’esperienza di san Paolo, l’ha rivissuta secondo la propria esperienza, con i suoi interrogativi, i suoi drammi, le sue scoperte.

Proprio in tutto questo consiste l’anno paolino: esso è il richiamo per ciascuno di noi a rivivere l’itinerario di san Paolo. Ognuno di noi è chiamato a sentire per sé tutte le sfumature della personalità di Paolo, come possibilità per la sua stessa personalità.
Vi invito a entrare dentro san Paolo e a lasciare entrare dentro di voi san Paolo, fino a smuovere la terra dalla nostra umanità, per determinare questa generazione di vita.

Vi invito a entrare dentro san Paolo e a lasciare entrare dentro di voi san Paolo, fino a smuovere la terra dalla nostra umanità, per determinare questa generazione di vita.

"Vi invito a entrare dentro san Paolo e a lasciare entrare dentro di voi san Paolo, fino a smuovere la terra dalla nostra umanità, per determinare questa generazione di vita."

Massimo Camisasca