Riccione: presentazione del libro Il mio Principe. Soffrire, crescere, sorridere con un figlio autistico

pubblicato il 24 novembre 2010

Domenica 5 dicembre alle ore 16:30 al Palazzo del Turismo di Riccione si terrà la presentazione del libro di Gina Codovilli Il mio Principe.  Soffrire, crescere, sorridere con un figlio autistico edito da Itaca.

In apertura, il saluto di Massimo Pironi, sindaco di Riccione. Intervengono l’autrice e Filippo Muratori, professore di Neuropsichiatria infantile all’Università di Pisa – IRCCS Stella Maris, curatore della Postfazione. È stato invitato il Vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi, autore della Presentazione del libro.

Da fardello e fonte di imbarazzo a occasione di cambiamento radicale

Andrea sembra non vedere le persone e le cose: guarda oltre, di traverso, non ha interesse a stabilire una comunicazione visiva con nessuno.

Andrea sembra sordo: non si gira se lo chiamo, se faccio tintinnare un sonaglio, se invento ogni genere di suoni e rumori. Lui se ne frega di tutte le strategie che metto in atto per richiamare la sua attenzione e continua imperterrito a sfarfallare la sua mano davanti al viso. Il suo mondo arriva lì, alla sua mano: oltre non c’è nulla.

A Riccione, nello scenario spensierato della riviera romagnola, si svolge la vicenda toccante e drammatica di una coppia e del loro terzo figlio, Andrea, affetto da autismo.

La madre racconta i 22 anni di vita del figlio fra idroterapia, musicoterapia, logopedia, psicoterapia, ippoterapia, delfinoterapia, in una sorta di via crucis che la donna percorre allo scopo di risvegliare Andrea dal «fatale incantesimo» che lo tiene rinchiuso in un mondo tutto suo.

La storia privata e famigliare diventa l’emblema di un percorso umano universale in cui il lettore non avrà difficoltà a riconoscere come proprie le obiezioni, i momenti di scoramento e di esaltazione della protagonista.

Ma Il mio Principe non è soltanto la narrazione intima di un dolore, è la testimonianza genuina del cammino di Gina Codovilli. Un percorso che la porta a riscoprire la fede cristiana e, con essa, il senso di un compito misterioso assegnato da «Chi dirige le vite di noi tutti».

Da fardello e fonte di imbarazzo, la presenza di Andrea si trasforma in occasione di cambiamento radicale, fino all’irruzione di un’insospettabile misericordia che le fa scrivere: «La tenerezza di Dio si rivela quando il mio bambino mi accarezza il lobo dell’orecchio».

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Gina Codovilli, Il mio Principe. Soffrire, crescere, sorridere con un figlio autistico, Itaca, p. 160, € 12,00.

Dalla Presentazione di Mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini

Il racconto si snoda tra domande senza risposta, piccoli e fugaci segni di comunicazione, lunghi silenzi, sforzi persistenti, soluzioni parziali, speranze sempre aperte sul futuro, risultati in prospettiva. Si fa strada anche il ricorso spontaneo alla preghiera, all’intercessione di Maria, sentita come madre e compagna di viaggio.

Attorno al protagonista, insieme alla mamma, ruotano personaggi di rilievo come il padre e i fratelli, ma anche angeli che si aggirano silenziosi e si fermano nel luogo giusto e nel momento giusto, accreditate come presenze che versano il balsamo della consolazione e sono decisive.

Dalla Postfazione del prof. Filippo Muratori, Università di Pisa

Il diario, che con generosità ci consegna Gina Codovilli, è pieno di aneddoti e di incontri dettati dalla necessità di curare il proprio figlio di fronte alla latitanza di programmi specifici proposti dai servizi sociosanitari (o, peggio, di ignoranza come quando alla terapia del linguaggio, dimostrata utile da molti anni in questo disturbo, viene preferita la psicoterapia, non utile in questo tipo di disturbo).

«Dall’autismo non si guarisce» dice attualmente chi si occupa di autismo e dalla lettura del diario emerge come questa realtà richieda un cambiamento radicale e difficilissimo per i genitori cui viene richiesto di passare dalla ricerca estenuante di una “guarigione a qualsiasi costo” alla capacità di aiutare (“amare” dice Gina Codovilli) il proprio figlio per quello che è.

L’autrice

Gina Codovilli è nata a Castelnuovo di Auditore, in provincia di Pesaro-Urbino, ma abita a Riccione dall’età di dieci anni. Laureata in Scienze dell’Educazione, è stata insegnante elementare fino al 1987, anno in cui è nato il suo terzo figlio: Andrea, protagonista del libro.

Amante dei viaggi e del cinema d’autore, della letteratura e della vita associativa della sua città, partecipa con entusiasmo alle iniziative benefiche e culturali che le permettono di coltivare e approfondire i suoi interessi.
Sposata con Walter, ha tre figli: Simone, Giacomo e Andrea.

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